Albert
Einstein,
grande
fisico
del
900,
maestro
irraggiungibile
del
pensiero
scientifico,
per
primo
ha
teorizzato
che
fra
le
diverse
dimensioni
dell’universo
ci
debba
essere
una
grandezza
come
il
“tempo”,
senza
la
sua
dimensione,
tutto
è
pura
geometria,
divisa
tra
altezza,
lunghezza
e
profondità,
con
il
«tempo»
si
può
viaggiare
nell’universo
a
tre
dimensioni
sapendo
dove
siamo
e
senza
la
preoccupazione
di
perdersi
nell’infinito.
Con
la
“fisica
quantistica”
si
è
teorizzato
che
il
tempo
come
lo
percepiamo,
sia
solo
della
nostra
dimensione
terrestre,
ma
andando
nel
infinitamente
piccolo,
esso
non
abbia
più
ragione
di
esistere
perchè
gli
spazi
tra
gli
elementi
sono
così
ridotti,
che
il
tempo,
così
come
lo
conosciamo,
si
annulla.
Il
tempo
è
una
grandezza
misurabile
pensate
al
«minuto»
e
le
sue
frazioni
più
piccole,
che
se
moltiplichiamo
per
una
infinità
di
volte
abbiamo
gli
anni
luce
e
i
suoi
multipli.
La domanda è “ il tempo esiste? ”…. lascio a voi la stuzzicante risposta.
Ora però, ci schiariremo le idee di cosa sia,
il tempo nel tiro con l’arco.
Ogni
fase
della
sequenza
di
tiro
deve
essere
scandita,
in
modo
preciso
per
quanto
riguarda
i
comandi
da
eseguire,
ma
altrettanto
precisi,
devono
essere
i
tempi
tra
una
fase
e
l’altra.
Abbiamo
parlato
della
sequenza
di
tiro,
se
abbiamo
delle
fasi
del
tiro da rispettare, tra una fase e l’altra, deve per forza passare del tempo, il tempo sarà proporzionato da :
•
il tempo necessario per elaborare mentalmente il comando.
•
il tempo necessario per riprodurre fisicamente il movimento.
•
il tempo necessario perchè il comando sia effettuato.
•
i tempi che ci impegnano alla valutazioni di effetti esterni.
•
a quanto vogliamo che duri il passaggio tra un comando e l’altro.
Queste
fasi,
sembrano
logiche,
ma
cari
arcieri,
molti
di
voi
continuano
a
pensare
il
tiro
con
la
sola
fase
“
tira
la
corda,
mira
e
rilascia”
.
Il
tiro
con
l’arco
è
molto
più
bello,
affascinante
e
complesso,
la
gestione
del
tempo,
il
vostro
tempo
,
non
può
essere
uguale a quello di un altro arciere.
Se sbaglio il tempo :
•
sovrappongo le fasi del tiro, e sbaglio …..
•
non do la possibilità al cervello di elaborare e controllare.
•
non
do
la
possibilità
ai
muscoli
di
muoversi
bene
e
di
bilanciarsi
ed
assestarsi,
tra
di
loro,
per
ottenere
la
giusta
postura
in
ogni fase del tiro.
•
la tensione sale ed non è bello.
•
butto la gara o/e il divertimento.
•
vado a casa arrabbiato e mi domando cosa ci vado a fare, sulla linea di tiro.
La
gestione
del
tempo
è
semplice
se
si
vuole
farla,
è
impossibile
se
ci
creiamo
un
muro
davanti,
dobbiamo
crescere
dentro
per noi stessi e non solo essere affascinati da una buona gara di una domenica.
…
credo
che
con
questo
capitolo
potrò
chiarire
a
molti
arcieri
la
comparsa
di
alcune
situazioni
«inspiegabili»
che
possono
accadere
ad
un
tiratore
sulla
linea
di
tiro.
Devo
premettere
che
ho
dovuto
ridurre
all’osso
le
argomentazioni
che
avrebbero
dovuto
coinvolgere
molti
ambiti
delle
Neuroscienze
e
della
Psicologia
della
percezione,
della
Scienza
dell’allenamento
e
molto
ancora.
Nella
mia
esperienza
di
Arciere
agonista
e
poi
di
Istruttore
ho
sempre
notato
la
costante
presenza
di
un
breve
lasso
di
tempo
in
cui
gli
arcieri
cadono
in
una
confusione
enorme,
mi
riferisco
a
quei
3-6
secondi
che
vanno
dall’ancoraggio
avvenuto
all’arrivo
della freccia sul punto di impatto sul bersaglio.
Vi
ho
parlato,
nei
capitoli
precedenti,
di
sequenza
di
tiro
e
tempi
di
attuazione
e
di
come
le
parole
che
compongono
la
sequenza
di
tiro
debbano
essere
sviluppate
per
dare
seguito
ad
azioni
ben
precise
e
conosciute
dalla
nostra
mente.
Ora
è
venuto
il
momento di parlare della «costruzione personale» di quei 3-6 secondi prima citati.
Quello
che
dovrete
fare
è
comprendere
questo
concetto
e
scegliere
come
comportarvi,
ogni
decisione
è
valida
a
patto
che
sia
sempre quella ed allenata con costanza.
Quale è la meraviglia del movimento sportivo :
•
la necessità di coordinazione motoria.
•
La costruzione di complesse strategie.
•
la capacità di rilevare e gestire le informazioni provenienti dal cervello e dal mondo che ci circonda.
la scelta delle informazioni utili per riprodurre il movimento voluto o il fine ultimo del nostro sport agonistico cioè, portare la freccia nel centro.
La caparbia voglia di migliorare.
Premessa
:
•
quante volte non avete aspettato di compiere tutte le azioni necessarie ad un buon tiro e quindi non avete seguito ne la sequenza ne i tempi di attuazione?
•
quante volte una volta sentito la mano dell’ancoraggio in posizione e avete rilasciato dopo 3 millesimi di secondo dal rumore del clicker?
•
quante volte non avete ottenuto un ancoraggio, solido, preciso e ripetibile ma avete rilasciato comunque, magari sotto clicker?.
•
quante volte non avete rilasciato quando volevate voi ma al solo stimolo del clicker?.
•
quante volte siete scesi con il braccio dell’arco senza aspettare che la freccia sia arrivata sul paglione?
Ve lo dico io, il 90% delle volte,
altrimenti avreste fatto un sacco di punti.
Propongo un ordine di sequenza:
Sono in ancoraggio …. ed arrotondando i tempi.
A - mira con collimazione finale, =
1 secondo
(non meno) a patto che abbia eseguito tutta l’azione nell’area del rosso
B - mantenere le trazioni e le spinte =
1 secondo
dopo lo scatto del clicker per stabilizzare i muscoli delle spalle e del braccio.
C - scatto del clicker consentito dal movimento finale della scapola verso la spina dorsale.=
0,5 secondi
C - rilasciare avendo l’accortezza fondamentale di permettere alla corda di aprire le dita alla quali avrò tolto la forza di trattenerla =
0,5 secondo
D - mantenere l’arco spinto verso il bersaglio con la spalla, no tempo
F
-
mantenere
il
braccio
dell’arco
sollevato
nella
posizione
di
mira,
attendere
di
abbassare
il
braccio
fino
a
quando
non
sentite
la
freccia
battere
sul
paglione
o
e
ve lo consiglio, a vedere per un brevissimo tempo la freccia che vola fuori dall’arco =
2 secondi.
Posso rilavare che per andare dall’azione di ancoraggio effetuato alla freccia sul bersaglio, ci si impiegano
circa 5 secondi.
Vi
faccio
notare
che
la
voce
-B-
è
basilare
ed
intorno
ad
essa
gira
molto
del
successo
o
insuccesso
del
tiro,
si
tende
molte
volte
a
cedere
alla
trazione
dell’arco
scomponendosi.
Desumo
quindi
che,
se
il
mio
tempo
di
tiro,
dall’ancoraggio
effettuato
alla
freccia
sul
paglione
è
più
veloce
di
5
secondi,
non
sono
riuscito
a
fare
tutto
quello che serve per un tiro di successo e se è più lungo devo fare attenzione a non scompormi.
Tutti,
hanno il loro tempo di tiro complessivo e tutti hanno dei tempi ben
definiti e personali
tra le varie azioni della sequenza.
Percezione, decisione ed azione.
Percezione:
… è allenabile.
il tatto, la finezza dei movimenti necessari, la percezione visiva di un Target, la percezione visiva dell’ambiente che ci circonda…
Decisione.
…è allenabile.
è
fondamentale
non
assorbire
il
numero
maggiore
di
input
interni
od
esterni
ma
solo
quelli
necessari
e
fondamentali
dato
che,
più
dati
arrivano
e
maggiori
sono
i
tempi di elaborazione, non dimentichiamoci gli stimoli che ci disturbano come, il rumore, la luce, il freddo, il caldo ……
azione.
…
aver fatto la scelta migliore per ottenere il risultato voluto.
La pianificazione dell’atto motorio:
iGli
atleti
allenati
che
corrono
i
100
m,
impiegano
circa
0,5
decimi
di
secondo
per
reagire
ad
uno
stimolo
esterno
tipo
sparo
dello
«starter»
ed
è
impossibile
per
chiunque
scendere
sotto
questo
limite,
noi
gente
comune
ci
mettiamo
circa
1
secondo
tra
lo
stimolo
mentale
e
l’attivazione
muscolare
se,
si
superano
1,5
secondi
di
attesa,
la
riprogrammazione
dello
stimolo/gesto
dopo
un
rifiuto
dura
circa
1,5
secondi,
questo
perchè
le
informazioni
devono
percorrere
degli
spazi
ed
essere capite, elaborate e rinviate. Quindi è importante conoscere il movimento di partenza e quelli successivi con i relativi tempi di attuazione.
Qualche volta sarete
scesi con il braccio dell’arco, appena dopo il rilascio se si è perchè il comando «scendi» è arrivato prima del comando «rilascia».
La gerarchia della pianificazione:
la pianificazione delle azioni segue le:
•
info spaziali.
•
il tipo di mezzo usato per il movimento es, le braccia i suoi muscoli e recettori.
•
la forza, l’ampiezza del movimento ed il tempo necessario a compiere il movimento.
allenate il tempo … Buon tiro
TECNICA
tempo del tiro - tecnica arcieristica
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO